Argomenti fin troppi discussi ed enfatizzati dai media e soprattutto dai social, ma sui quali vale la pena fare ancora qualche riflessione, libera da qualsiasi ideologia e dietrologia.
Perché?
Perché credo che, a questo punto, anche Orazio direbbe “est modus in rebus” … c’è una misura a tutte le cose (e la misura è colma ?!?).
Essendo io stesso totalmente a digiuno degli oscuri segreti contenuti nelle benedette (o maledette) provette SPERIMENTALI, NON mi permetterò certo alcuna digressione sulla sua efficacia o sulla sua inutilità e/o pericolosità, che lascio a chi è competente.
(((….anche se vorrei che qualcuno, GIURIDICAMENTE più colto di me, mi spiegasse perché il capo del governo pro tempore, bancario di estrazione e di cultura e/o il suo ministro della salute – laureato, si, ma in scienze politiche – debba o possa obbligare una o più categorie di cittadini italiani a fare la 3° e la 4° e … la 100° dose di un … …. “medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa la cui prescrizione o la cui utilizzazione è limitata a taluni medici o a taluni ambienti, in conformità da quanto è disciplinato dagli artt. 91, 92, 93 e 94 del Decreto Legislativo n° 219 del 24 aprile 2006”…….))).
Come avvocato non posso tuttavia esimermi da porre un quesito a Colleghi o Giuristi o Costituzionalisti o Studiosi della materia più attenti e preparati di me.
Tutti sappiamo che:
1- il 31 gennaio 2020, il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo STATO DI EMERGENZA per 6 MESI in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili applicando l’art. 24, comma 1, del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (“Codice della Protezione Civile”);
2- con successivi decreti, ha prorogato lo STATO DI EMERGENZA al 31 dicembre 2021 (e cioè per complessivi 23 mesi)
3- con il recente D.L. 7 gennaio 2022, n. 1, ha ulteriormente prorogato lo STATO D’EMERGENZA fino al 31 MARZO 2022 (e cioè per complessivi 26 mesi)
Ora, poiché l’art. 24, comma 3, del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n. 1, richiamato dal Governo, stabilisce espressamente che:
“LA DURATA DELLO STATO DI EMERGENZA DI RILIEVO NAZIONALE NON PUÒ SUPERARE I 12 MESI, ED È PROROGABILE PER NON PIÙ DI ULTERIORI 12 MESI ……….. (12 + 12 CREDO FACCIA 24 E NON 26 ED OLTRE ?!?).
La domanda che pertanto sorge spontanea è questa:
com’è possibile che, in uno “Stato di diritto” a (quasi) nessuno sia venuto in mente – come ha ricordato recentemente anche il Prof. Gaetano Azzariti (Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università la “Sapienza” di Roma) – che già nella Roma antica:
1. esisteva una figura giuridica che permetteva di salvare la Repubblica nelle situazioni in cui era messa in gioco la sua sopravvivenza?
2. il Senato trasferiva tutti i suoi poteri ad un soggetto PER UN MASSIMO DI 6 MESI?
3. cessato il pericolo, ma anche solo trascorso invano il tempo definito, nessuno era più autorizzato a porre in essere atti “dittatoriali”?
4. “quando qualcuno (Silla prima, Cesare poi) pensò di ESTENDERE lo STATO DI EMERGENZA e si fece confermare OLTRE IL TEMPO i pieni poteri, la DITTATURA da “commissaria” si fece “sovrana” e la Repubblica capitolò”?
Non è forse ancora questa, oggi, la sfida più grande?
Se infatti adesso sopportiamo GRAVI (e forse incostituzionali?!?) LIMITAZIONI DELLA LIBERTA’ disposte in piena e solitaria responsabilità dal governo PRO TEMPORE in carica, lo facciamo per necessità, avendo ad esso trasferito di fatto i poteri sovrani.
Dobbiamo però essere consapevoli che:
“…se dopo aver sconfitto il terribile e invisibile nemico, non si dovesse tornare alla normalità, rischieremmo di precipitare nel buio della Repubblica”.
(*) https://www.costituzionalismo.it/wp-content/uploads/0.-Fasc.1-2020.-Azzariti.pdf
Ma v’è di più!
In uno “STATO DI DIRITTO” la compressione della libertà non può e non deve mai violare il RISPETTO DELLA PERSONA.
Così anche l’OBBLIGO VACCINALE, al di là delle sue poche luci e delle sue tante ombre, è e DEVE essere limitato, nei suoi aspetti coercitivi, da questo tetto costituzionale molto chiaro: il rispetto della persona.
Un TRATTAMENTO SANITARIO del tutto contra legem (dal momento che può essere inoculato solo dietro la prescrizione medica di un medico ospedaliero, mentre viene reso praticamente obbligatorio da un “bancario”, in virtù di uno stato di emergenza prorogato altrettanto contra legem) se vogliamo anche rispettoso di per sé, ma che viene ottenuto con metodi che non lo sono, è un trattamento sanitario che viola il RISPETTO DELLA PERSONA previsto dall’art. 32 della Costituzione.
Il governo in carica (pro tempore), invece:
– prima IMPONE ai medici di dimenticare il giuramento di Ippocrate (“… giuro: – di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; – di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale…”), trasmettendo la nota circolare contenente il protocollo da seguire per “curare” chi è affetto da Sars-Cov 2 e cioè “tachipirina e vigile attesa”, solo recentemente bocciata anche dal Tar del Lazio, sezione Terza Quater (seppure appena 3 giorni dopo la detta sentenza sia già stata impugnata nanti il Consiglio di Stato competente perché, si dice, conterrebbe solo “raccomandazioni” e non “prescrizioni”);
– poi CHIEDE ai cittadini di sottoporsi “VOLONTARIAMENTE” al “rischio” del vaccino sperimentale, senza alcun controllo ex ante e/o ex post, senza prescrizione medica, tutto questo per il bene superiore della salute pubblica,
– poi OBBLIGA i ”VOLONTARI” a firmare una liberatoria che, di fatto, accorda alle case farmaceutiche, a sé stesso e i suoi operatori lo scudo penale
– e tutto questo senza stabilire indennizzi per legge (artt 3 e 3-bis, DL 1° aprile n° 44 convertito).
È bene che tutti sappiano che in caso di morte o di eventi gravi – e purtroppo ce ne sono stati molti – l’unico modo che un perito o un CTU del Tribunale avrebbe per stabilire il nesso eziologico tra il danno ed il vaccino sarebbe quello di “analizzare la regola, alla quale però l’eccezione si sottrae per definizione” e quindi non lo scoprirebbe mai, come pure non scoprirebbe mai le corrispondenti responsabilità, che sarebbero comunque depenalizzate.
E’ divenuto così possibile giustificare l’uso di sieri sperimentali su “volontari”, che col tempo sono diventati sempre meno volontari, mano a mano che le iniziative (consentitemi di ribadire “estorsive”) del governo dispiegavano i loro effetti.
Politica e autorità sanitarie hanno fondato le rispettive decisioni non sulla propria autonomia, ma sulla decisione l’una dell’altra.
Forse la fretta di terminare la campagna, costi quel che costi, potrebbe essere spiegata dal timore di sapere di averla costruita su fondamenta mal sicure e dall’ansia di “sgomberare l’edificio prima che crolli”.
Quando il virus sarà passato, tra le vittime conteremo anche la reputazione dei virologi, che hanno generato il concetto dell'”umanità in pericolo” bisognosa di “cure” liberticide, quanto pericolose per la salute, e quella dei giuristi filo-governativi, che hanno ideato gli strumenti giuridici “estorsivi” – ed in parte illegali – che il governo ha utilizzato per piegare il braccio dei disobbedienti e insieme a loro verrà giudicato anche il lavoro dei giornalisti.
Ci spiegano che per combattere il virus bisogna agire sul sistema immunitario delle persone, che formano il suo ambiente.
Si vaccinano quelle per modificare questo e rendere la vita difficile al virus.
Sembrerebbe tutto chiaro e lineare.
La parte che però manca è la seguente: per reciprocità, il virus concorre a formare il nostro, di ambiente.
Se la mutazione del nostro sistema immunitario (*) – che si ottiene col vaccino – si oppone al virus, vorrà dire che la mutazione del virus si opporrà al nostro sistema immunitario – negare quest’ultima affermazione significherebbe negare sia l’evidenza empirica che l’applicabilità del “darwinismo” al virus: su quale fondamento poggerebbe questa discriminazione?
(*) https://europa.today.it/attualita/ema-booster-rischi-risposta-immunitaria.html
La resistenza del virus porta così ad una recrudescenza delle misure di contenimento: cioè alla nostra di mutazione, come repubblica parlamentare e come società fondata su uno “stato di diritto” e alla conseguente somministrazione di ulteriori vaccini; che a sua volta porta ad una recrudescenza del virus, che muta nuovamente, e così via.
E non sapremo, almeno fino al 31 luglio 2024 e/od oltre, con quali conseguenze sul nostro sistema immunitario.
Di fatto, stiamo inseguendo la nostra ombra???
Solo chi non abbia avuto occhi per vedere ha potuto intraprendere una partita così incerta fin dall’inizio, mettendo in campo provvedimenti la cui severità è stata l’unica cosa certa che finora hanno dimostrato di avere.
Come a dire, il treno è ormai in corsa e non si può fermare!!!.
Quindi, vaccino per tutti, comunque …….. se poi si rivelasse inutile (come di fatto è accaduto), allora……….tampone per tutti……….isolamento e ………….. lockdown oppure ……………… un’altra dose di vaccino, una ogni due o tre mesi.
Ricordiamo che la SANITA’ è progettata semmai per dare la caccia alla malattia e favorire la CURA (per fortuna qualcuno lo sta facendo sin dall’inizio e, a quanto pare, senza fare finire all’ospedale o i T.I. neanche un paziente), mentre non sembra essersi accorta che si è infilata in un caso di accanimento terapeutico.
Infine, da avvocato, non posso non dire che rispettare la Carta Costituzionale, anche durante uno stato di emergenza, seppure molto simile ad una guerra, è nel nostro interesse e in quello del legislatore.
Concludo citando il primo insegnamento ricevuto dal Prof. Sorrentino, mio professore di Diritto Costituzionale nel 1979-80:
”Ignorare la Costituzione è possibile, ma lo è come disabilitare i freni delle cabine dell’impianto di risalita, pensando che tanto non servono e fanno solo perdere tempo”.
Questa è vita!
Non è una battaglia tra si-vax e no-vax, unti ed untori, altruisti ed egoisti……
Siamo tutti sulla stessa barca!
Siamo tutti cittadini di questo Stato, sempre meno “stato di diritto”, sempre meno repubblica parlamentare, che ci tratta come acefali, che ci mette gli uni contro gli altri; lo Stato in cui ci troviamo a vivere e, soprattutto, lo Stato che lasceremo ai nostri figli e, nel mio caso, anche ai nipoti.
Uniamo le forze per capire cosa ci sta capitando e cosa possiamo o dobbiamo fare per ritornare alla LEGALITA’ e alla VITA.